Negli Stati Uniti Apple ha ancora un dura battaglia giudiziaria sul fronte degli e-book. Infatti quando Apple ha lanciato la sua app ibook, promettendo che sarebbe stata utilizzata per libri di testo e altro, ha stretto accordi pubblici con 5 case editrici. Questo accordo però non è piaciuto all’antitrust americana che ha subito citato in giudizio Apple e le 5 case editrici. Tre di queste società editrici hanno trovato un accordo con il Dipartimento di Giustizia prima ancora di iniziare la battaglia in tribunale: Lagardere SCA’s Hachette Book Group, News Corp.’s HarperCollins Publishers e Simon & Schuster.
Lo scorso Dicembre anche Penguin ha deciso di abbandonare la corsa in tribunale arrivando ad un accordo e adesso l’ultima rimasta in ballo che è Macmillan. È rimasta un’ultima società che è Apple, che di guerre giudiziarie ha una buona esperienza. Sarà per questo che Apple non sembra avere nessuna intenzione di cedere e anzi, continuerà in tribunale.
Macmillan si è dovuta giustificare per quello che ha fatto con le parole del suo CEO: John Sergent. Sergent ha detto che l‘accordo è stato fatto per le possibili conseguenze in caso di sconfitta in tribunale. Infatti, secondo Sergent, Macmillan avrebbe faticato a riprendersi da una eventuale sconfitta e quindi, anche se totalmente convinto di non aver commesso nessun reato, ha preferito giungere ad un accordo ma assicurarsi che la società rimanesse in piedi.