Bose è stata accusata di spiare gli utenti. A Chicago è stata accusata l’azienda Bose di spiare gli utenti tramite le cuffie wireless tenendo traccia della musica, podcast, e altri audio che vengono trasmessi tramite le cuffie. I dati raccolti verrebbero utilizzati per fini speculativi e monetizzare così le informazioni raccolte. In un tribunale federale di Chicago è stata portata proprio Bose ed è stato richiesto un risarcimento danni da milioni di dollari.
Secondo l’agenzia Reuters, Bose utilizzerebbe la sua app Bose Connect per spiare gli utenti. L’applicazione viene utilizzata dagli utenti per associare le cuffie ai dispositivi e quindi è presente su molti dispositivi in utilizzo in tutto il mondo. Bose continua ad incoraggiare gli utenti a scaricare l’app perchè permette di approfittare al massimo delle prestazioni delle cuffie in utilizzo. Per l’utilizzo dell’app vengono richieste informazioni base come indirizzo email, nome e il numero seriale delle cuffie.
La denuncia è stata fatta da Kyle Zak che ha accusato Bose di questa violazione della privacy. L’avvocato Christopher Dore del signor Zak, dice che le persone dovrebbero essere a disagio a causa di questo fatto. Soprattutto perchè le cuffie in testa dovrebbero trasmettere un senso di privacy mentre invece condividono all’esterno informazioni che gli utenti non vorrebbero.
Potenzialmente le informazioni “rubate” da Bose possono essere mandate dappertutto senza nessun limite. Si pensa che vengano rivendute più volte a terzi che possono farne qualsiasi utilizzo.
Bose ha un nome e una reputazione nel settore e sicuramente questa notizia non avrà un impatto positivo sull’immagine del brand. Nell’industria dell’audio Bose ha fama proprio per le sue cuffie che premettono di isolarsi dall’ambiente circostante come le sue cuffie QuietComfort, che sono diventate un’icona.